Böyle buyurdu Zerdüşt.

I

pullardan bir sıvı sızıyor
koyu mürekkep terzi ve gözleri bağlı justitia.

  II

birçok insan
ve cumartesileri hala izleri varken
yaralar, öpülecek kabuklar, tuz ve toz
deniz kabuklarından çekilmiş
tabii ki yağmurlar tomurcuklanacak ve solacaklar
karanlıktan karanlığa
herkes
hiç kimseler
siyahi ve taş mavisinden kim geçtiyse..

  III

hayal
dudak kenarından göz çukuruna
bizim yüzümüz mu
şimdi ölü ağaçlarda kök salmış
daha önce ağartılmamış. hiç
ana dallardan sanskritçe atlaslara
hep atlaslara adını söyleyenler gibi…

Böyle buyurdu Zerdüşt.” için 31 yorum

  1. Così parlò Zarathustra
    .
    io

    un liquido trasuda dalla bilancia,
    sarto d’inchiostro scuro e giustizia bendata.

    II

    molte persone
    e i loro sabati hanno ancora cicatrici
    ferite, conchiglie da baciare, sale e polvere
    tirata dalle conchiglie
    ovviamente le piogge germoglieranno e svaniranno
    dal buio al buio
    tutti
    nessuno nessuno
    nero e azzurro pietra chiunque l’abbia passato..

    III

    l’immaginazione
    dall’angolo delle labbra all’orbita dell’occhio
    è il nostro viso
    radicato in alberi morti ora
    non sbiancati prima.
    come quelli che dicono sempre il loro nome agli atlanti dai rami principali
    agli atlanti sanscriti …

    è una grande poesia, te la rubo per il Domenicale del 13 febbraio, un caro saluto dall’Italia

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      1. Non ho mai scritto una poesia con il mio vero nome. Immagino che il soprannome mi nutra. Ho scritto articoli e poesie in molte riviste dalla Turchia. Ho usato uno pseudonimo sotto quello che ho scritto. Ecco, ho preso di nuovo un soprannome per essere vicino alla letteratura e alla poesia mondiale 🙂 Immagino sia bello così. Grazie.

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  2. like those who always say their names to atlases..hep atlaslara adını söyleyenler gibi…(maybe a weak translation- I do not know, but I love this line, how you ended with this line, very much….)

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    1. If we are lost, we turn to look at the big maps inside us (atlas) the language of poetry.. Where are we in ancient times and our face is lost. The translations make the poetic language a bit weak. Thanks

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